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Nuovo 7’’ per i bresciani Smashrooms dopo il già positivo “The wind of Tomorrow”. (
leggi qui la recensione). Quattro brani nuovi di zecca – tralasciando i miei cronici ritardi nel recensirli – che proseguono il percorso ormai intrapreso dai tempi del cd “Rest in war” (
beccatevelo qui) e che mostrano una volta di più quanto il gruppo continui, senza alcuna cura nei trend del momento, a seguire la strada di un
hardcore di derivazione old school ma filtrato attraverso influenze metal che fanno pensare per molti versi ad ambiti più legati agli anni ’90. Gli ingredienti usati dal gruppo non cambiano quindi, velocità spesso non troppo sostenute, un cantato monolitico ed una capacità di comporre pezzi che spesso si attestano attorno ai 3 minuti, segno forse della volontà di lavorare sulle strutture ma anche di un’esigenza comunicativa che è da sempre uno dei marchi di fabbrica del gruppo.
Nello specifico, mi sembra che gli episodi migliori siano i due pezzi in apertura ed in chiusura – “Dog eat dog” e “Of sins and chains” -, mentre seconda e terza traccia, pur mantenendo il marchio di fabbrica del gruppo mi danno l’impressione di carburare più lentamente, anche se hanno entrambe il pregio di possedere delle buone variazioni in coda.
Pollici in su anche per gli sforzi extramusicali: i testi si dimostrano ancora una volta curati, leggermente più astratti che in passato ma non per questo poco focalizzati. Altrettanto si può dire dell’artwork, molto crepuscolare, tanto da far pensare quasi a un gruppo new wave che hardcore.
Poco altro da aggiungere, “Questions” rappresenta un nuovo passo avanti di un gruppo appassionato, sincero e ormai sicuro dei pochi mezzi. In giro magari troverete gruppi più attenti a ciò che tira, magari dotati di una maggiore capacità di intercettare i gusti del momento, ma dubito che potranno essere allo stesso livello degli Smashrooms in quanto ad attitudine e voglia di fare.
