Friday, February 4, 2011

Interview on Radio Boots Fanzine (italian)

[ITA] Vi proponiamo un'intervista (con Gab e Cesko) apparsa su Radio Boots Fanzine! Un' intervista "old school", ossia fatta con il registratore in mano, non via e-mail! Ci trovavamo allo squat Villa Vegan di Milano, il 4 settembre 2010, per un concerto benefit.

Speriamo che vi piaccia! Nel frattempo, supportate Radio Boots Fanzine: 

Gab // The Smashrooms

G: Gab
C: Cesko

Una breve storia...
G: Abbiamo iniziato a suonare molto tempo fa, e abbiamo iniziato a fare le cose più sul serio recentemente; nel 2007 è uscito Rest In War, in CD, a fine 2008 è arrivato Cesko e nel 2009 abbiamo fatto uscire The Wind Of Tomorrow, un 7” e adesso abbiamo appena finito di registrare un altro 7” che uscirà a ottobre. Sempre l'ottobre scorso abbiamo fatto una tournée europea, una decina di date, e adesso, con l'uscita del nuovo dischetto ne faremo un'altra.

Come mai due sette pollici consecutivi e non un cd più avanti?
G: Quando ci siamo trovati con Cesko appena arrivato, c'era come ultima uscita discografica Rest In War, che però non ci rappresentava più totalmente, avevamo bisogno di registrare qualcosa di nuovo, di fresco e di farlo girare. La soluzione più semplice è quindi fare un 7”, che con 4 canzoni fai un disco abbastanza completo; la nostra prima avventura vinilica è comunque andata molto bene, il disco sta andando bene, nonostante non abbiamo suonato tantissimo, e visti gli ottimi risultati abbiamo deciso di raddoppiare.
C: In vista della partenza per il tour era bello portare qualcosa di inedito. In più anche a livello tecnico, avendo solo 4 canzoni è anche più veloce e più economico, e quindi c'è più materiale nuovo che rappresenta il gruppo in questo momento.

The Wind Of Tomorrow resta un 7” meno veloce, ma più potente e in qualche modo melodico, e anche più romantico e introspettivo nei testi. Sbaglio?
G: Per la velocità è andata così: registrando Rest In War abbiamo lavorato male in studio, preferendo usare un metronomo più veloce ma a discapito comunque della qualità; con The Wind Of Tomorrow siamo stati più saggi, sia a livello di registrazione che di composizione, c'è stata una maturazione, i pezzi erano più strutturati, siamo stati più attenti in studio, ci siamo affidati per il mixaggio a persone competenti e il fatto non è che The Wind Of Tomorrow sia più melodico, ma che Rest In War era molto più grezzo e spigoloso.
C: Senz'altro è stata una maturazione.
G: Per i testi noi ci reputiamo un gruppo abbastanza critico però ci piace anche dare del nostro, stimolare una certa riflessione nelle persone che si approcciano ai nostri testi, ma se possiamo esprimere qualcosa che abbiamo dentro (sempre per quanto riguarda una visione critica del mondo, delle nostre vite, o una riflessione anche politica più in generale) ci piace esprimerla come parliamo. Non ci piace fare proclami e opuscoli cantati, ecco.

L'arrivo di Cesko può aver influito in questa maturazione?
G: sicuramente quando arriva un componente nuovo del gruppo cambiano tante cose. Kat, il vecchio bassista aveva un suo modo di suonare, i suoi ascolti e le sue idee, e Cesko ha portato una continuità e anche una rottura, come qualunque persona che entri in un gruppo. Credo che sia una cosa normale.
C: Io l'ho vissuta in modo particolare. Ero cosciente nel momento in cui mi sono aggiunto agli Smashrooms che loro avevano una preparazione e un'esperienza più vasta della mia, per cui ho preso questa possibilità come un'opportunità per crescere e migliorare le mie capacità. Non so quando il mio ingresso possa aver influito nelle sonorità, ma di certo ha influito sul complesso di chi sono gli Smashrooms, come entità complessiva, andando a vedere per esempio la dimensione etico-politica.

Come mai cantate in inglese?
G: io il punk ho cominciato ad ascoltarlo coi gruppi americani, e forse per spirito di emulazione quando ero ragazzino le prime canzoni che ho scritto erano in inglese. Poi si può giustificare questa scelta con la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto, cosa che però spesso e volentieri gruppi che cantano in italiano riescono a raggiungere comunque. Sicuramente l'inglese è molto più facile da questo punto di vista.

Come fate a conciliare lavori e tournèe.
G: Per me e per Cesko è molto più facile, Cello adesso è nel furgone a dormire che stamattina si è alzato presto per lavorare e poter avere più giorni liberi per i tour. Cesko studia e lavora in una libreria, io studio e quindi ho molte libertà su questi impegni. Poi quando “diventerò grande” vedremo un po' come fare...

La vostra città ha un movimento street/punk molto fiorente, ma ha poco hardcore. Voi vi sentite un po' come degli alieni?
G: Qualche anno fa c'era un pochino più di fermento sull'hardcore, c'erano vari gruppi che si muovevano, come i Lobotomy Refusal, The Claw, Cesko suonava coi Cold Rain, poi ci sono i Nettezza Umana; poi a Brescia ci sono i DCP, streetcore, c'erano i Cilicium un po' più crust, altri gruppi si sono purtroppo sciolti, come i punk rockers Roots Rock Rebel; ma non ci sentiamo né degli alieni né dei pionieri per il fatto che siamo riusciti ad uscire parecchio, siamo stati forse più fortunati di altri gruppi. Ma per ora quando suoniamo a Brescia con qualunque gruppo è come suonare in sala prove con un sacco di amici.

Voi vi siete spesso mossi per benefit animalisti. E' un caso o l'argomento vi sta a cuore particolarmente?
G: Penso sia una conseguenza di scelte personali, ci siamo avvicinati a questi ambienti, e anche stasera è un benefit per degli attivisti arrestati a seguito della liberazione di centinaia di visoni da un allevamento che li avrebbe destinati a diventare pellicce, la Villa Vegan ci ha chiamati e siamo venuti ben volentieri; non è una cosa banale che prendiamo sotto gamba. Se la causa ci sta a cuore, ci fa piacere supportarla, veniamo. Non abbiamo mai fatto un benefit controvoglia, le poche volte che abbiamo dovuto rinunciare è stato purtroppo per questioni economiche, se ci chiamano a suonare a 300 km di distanza senza poterci garantire un minimo di rimborso e siamo in bolletta sparata lì ci capita di rinunciare, però a malincuore, perché abbiamo sempre suonato volentieri in questi ambienti.

Tu Gab gestisci anche una distro, l'Epidemic Records. Come ti aiuta una distro con il gruppo e magari anche viceversa?
G: Sicuramente aiutano. Con Epidemic Records sono riuscito a stringere una serie di contatti anche fuori dall'Italia, e mi ha certamente aiutato nell'organizzare o dare supporto o visibilità ai tour europei. Sono cose che si cosupportano, suono con gli Smashrooms e porto la distro, e quando cerchiamo una data per suonare tornano sempre buoni i contatti stretti con la Epidemic grazie a concerti vecchi o produzioni, e fa tutto parte della stessa cosa, io personalmente non sono in grado di scinderle.

Spazio libero.
G: Grazie per l'intervista, è fighissimo fare un'intervista che non sia via e-mail, è un sacco che non ne faccio una, e continuate a scrivere, leggere, scambiare, comprare fanzine cartacee perché sono una bella cosa; supportate i gruppi, andate ai loro concerti, prendete i loro dischi, fategli sentire il vostro calore. Continuate a suonare, a fare dischi, a fare il punk e l'hardcore. Grazie a tutti.

Thursday, February 3, 2011

THE SMASHROOMS ON BLOGSPOT!

[ENG] Hey folks! This is Gab from The Smashrooms! I'm proud to announce our new born blog! Exactly: Myspace sucks now and we wanted to have a new resource to spread around our thoughts and info!
I need to learn how it works exactly, since I never ran a blog before, but I'm sure it's gonna be fun! ;)
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This is all for now! Welcome on our the Smashrooms blog! ;)
Gab // The Smashrooms